Carissimo vicino

Carissimo vicino di casa,
in questo pomeriggio di giugno, stanca come non mai, desiderosa di un riposo che non riesco neanche a intravedere in controluce, ho deciso di utilizzare le mie poche energie per dedicarti questo post, una lettera rivolta a te e a chiunque si rispecchi nelle mie dichiarazioni di stima e rispetto.
Vivere in condominio, se ancora non lo avessi capito, comporta una serie di modifiche e accorgimenti alla propria vita personale e familiare che racchiudono in pochissime parole il concetto di libertà: la tua finisce dove inizia quella altrui.
 Somiglia molto a un gioco in cui ognuno per non essere cacciato fuori deve sforzarsi di non superare i propri confini, tracciati da regole, spesso molto chiare ed esplicite, ma anche dal buon senso civico e dal rispetto per chi ci vive intorno.
-Regola numero uno: se vivi in condominio, non puoi decidere di piazzare tende parasole sul balcone che non rispecchiano l'estetica della facciata neanche a voler viaggiare con la fantasia;
-Regola numero due: il tuo pianerottolo non ti appartiene ma fa parte dello spazio comune, motivo per cui nessuno ti autorizza a piantare quadri alle pareti, improntare un piccolo zoo artificiale o far evaporare il sudore delle tue tue scarpe sullo zerbino dell'ingresso;
- Regola numero tre: il mastello della raccolta differenziata va recuperato al più presto, onde evitare che io, passando e ripassando, debba inciampare nel fantasma dei tuoi rifiuti domestici;
- Regola numero quattro: se proprio hai deciso di farti installare un'antenna televisiva nella zona notte che corrisponde esattamente con la mia, ricordati che dopo la mezzanotte non è molto piacevole ascoltare con te i dialoghi dei film che hai scelto di vedere o canticchiare la sigla del trenino Thomas: la gente lavora e gradirebbe dormire senza trenini colorati che fanno ciuf ciuf sotto il proprio pavimento;
-Regola numero cinque: se i tuoi vicini, per amore del quieto vivere o per massimo grado di tolleranza, evitano da anni di ricordarti queste cose, evita anche tu, assolutamente, di citofonare alle tre del pomeriggio per lamentarti di lenzuola che, stese, oscurano il balcone della cameretta dei tuoi bimbi. 
In un attimo e senza pensarci troppo, la tua vicina potrebbe maturare il profondo desiderio di citofonarti, nel pieno della notte, per chiederti di abbassare il volume della tua TV e mandare a riposare il Trenino Thomas e i Looney Toones!
Detto questo, ti auguro un buon fine settimana, sperando di ricordarmi di piegare in quattro le lenzuola la prossima volta che le stenderò!

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