Salutiamo Marzo

Buongiorno!
Oggi FINALMENTE si conclude Marzo, un mese durato, nella mia percezione, almeno tre anni, perché mi ha sfiancato più di tutti gli altri.
La primavera che incombe? I 39 che si avvicinano? L'ora legale?
Non saprei, ma comunque è finito: oggi è l'ultimo giorno per  cui, adesso, in coro, salutiamo Marzo con un bel «Va..... pensiero...».
Oltretutto oggi è pure Venerdì il che, da calendario, separa questa mattina da quella domenicale di appena 48 ore, che sembreranno lunghissime ma saranno rese preziosissime da un unico, importantissimo, obiettivo: dormire un po' di più, tentando di recuperare almeno un po' delle energie perdute.
Prima di salutarlo però vi lascio qualche dialogo delle ultime due mattine, concedendo al mese appena trascorso la possibilità di salvarsi almeno nei sorrisi che è riuscito a strapparci.
Il mio scopo, in realtà, sarebbe quello di scatenare qualche risata convulsiva, preferibilmente a catena, in modo da diffondere positività contagiosa.
Ci provo.
Le chicche di oggi, a meno che non se ne aggiungano altre nel pomeriggio, sono due, e fanno riferimento a due episodi differenti.
Primo episodio: Luca e il taglio di capelli
Premessa: mio figlio non ama molto i cambiamenti, motivo per cui, ogni volta che taglia i capelli ha bisogno di un po' di tempo per potersi abituare. In questo caso, oltretutto, in prossimità dell'aumento delle temperature, abbiamo optato per un taglio più corto, quindi il suo malcontento si è ulteriormente amplificato. Poiché anche io, ad ogni nuova pettinatura reagisco sempre con molta diffidenza, non posso criticare o giudicare anche se, forse, le sue reazioni sono sempre un po' troppo "apocalittiche". Vi risparmio il tono da tragedia con cui ha puntualizzato più di una volta che sembrava quasi che fosse rimasto senza capelli, mostrando oltretutto un'assoluta mancanza di rispetto per il padre che convive con questo vuoto ormai da molto tempo.
Non posso però non riferirvi il commento della dolcissima principessa che, durante uno degli ennesimi lamenti del fratello, tentando in maniera molto maldestra di consolarlo gli ha detto: «Tranquillo, non stai male! Sembra solo che hai appena fatto la muta!».
Immagine, devo dire, molto animalesca...
Secondo episodio: La merenda per Sara.
Dovendo andare al Cinema con la scuola per l'ultima proiezione del progetto a cui hanno partecipato con la classe, Sara aveva la solita fretta di prepararsi per non perdere l'autobus. Questo non ci consentiva di fermarci per comprare il panino, per cui le ho suggerito di portare una brioche e non due, come avrebbe voluto, per non rovinarle l'appetito per il pranzo.
Il mio maschio, che come vi ho già detto a causa di una deviazione genetica si rapporta al cibo come se fossimo in tempo di guerra e carestia mi ha detto (testuali parole): «Mamma, sei sicura che Sara, con una sola brioche, si possa "tra virgolette" sfamare?».
Voi che dite? Pensate che esageri quando dico che, tra virgolette, i miei figli sono più unici che rari?

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