Luca e i suoi quattro anni

Il prossimo 14 Aprile Luca compie quattro anni, o almeno così c'è scritto in tutti i documenti che lo riguardano, a partire dal codice fiscale. Ho controllato anche nel foglio di dimissioni dell'ospedale e non ci sono dubbi: 14 Aprile 2008. Chiedo agli zii, ai nonni, agli amici e tutti confermano che il mio parto risale esattamente a quattro anni fa. Difficile, dunque, ma necessario: devo prendere atto che quel quarantenne, in realtà, è solo un bambino i cui neuroni, molto spesso, viaggiano alla velocità della luce lasciando segni indelebili di un progresso mentale strepitoso.
Molti di voi penseranno sicuramente di trovarsi davanti all'ennesimo vaneggiamento di una madre che, con  gli occhi impastati dall'amore e dall'orgoglio per il proprio figlio (il primo, oltretutto!), lo trasfigura  attribuendogli capacità in realtà inesistenti.
Consapevole di questa possibile trasfigurazione della prole da parte di una madre innamorata, vi propongo alcuni dialoghi che in questi giorni si sono svolti tra me e mio figlio: a voi l'ardua sentenza!
Il primo risale a due giorni fa ed è stato innescato da un mio bisogno di quietare sensi di colpa materni cercando conferme dell'amore incondizionato di mio figlio:

Io: «Amore, ma io ti vado bene o vorresti un'altra mamma?»
Luca: «No, mamma, io voglio te, mi vai bene così»
Io: «Sicuro? Anche se sbaglio, se faccio degli errori?»
Luca: «Certo........tanto poi io ti scuso

Senza aggiungere commenti, vi riporto, invece, uno scambio di battute con mia madre, che rivelano potenzialità matematiche che Luca ancora non aveva rivelato:

Luca: «Nonna, mi prepari un altro biscotto con la nutella? Nel barattolo ce n'erano quattro, quindi ora ce ne sono tre..»
Nonna: «Ah sì? ...e se te ne preparo un altro poi quanti ne rimangono?»
Luca: «Due!»

In quel momento non sapevo come reagire e soprattutto come spiegare la sua capacità di effettuare una sottrazione a quattro anni, così come non riuscirei a spiegarvi cosa possa spingerlo a dirmi frasi come: «Mamma, ho sentito dire che con il giallo e con il rosso viene l'arancione..».
Quello che mi ha detto pomeriggio, però, spiega tutto: risposte, domande, ragionamenti, filosofie.
Ancora una volta si era rifiutato di fare il riposino pomeridiano per cui, vedendolo con il viso appoggiato alle mani, gli ho detto: «Hai visto amore che avresti dovuto riposare un po? Guarda che faccia che hai!!».
Risposta:
«Noooo! Sto PENSANDO!».
Allora? Aspetto l'ardua sentenza.......

Commenti

  1. sulle proprietà linguistiche di tuo figlio , io non avrei alcun dubbio. i miei due si sono sempre espressi utilizzando condizionali e congiuntivi senza alcuna difficoltà fin dalle prime frasi. credo che dipenda dalla proprietà di linguaggio che si usa nel loro mondo. tu ti esprimi in modo più che corretto... ritengo che sia automatico questo apprendimento.
    Per le capacità matematiche il discorso credo sia altrettanto attribuibile all'ambiente in cui il bambino vive, molto probabilmente è circondato , come i miei, da persone che rispondono alle domande trattando i bambini come persone, ovvero il cane si chiama cane e non bubu , l'automobile è automobile e non un termine coniato per semplificare la comunicazione quando è piccino e sillaba le prime parole.. - vuoi un biscotto - è diverso da - ne vuoi due - la matematica è fatta di concetti che si interiorizzano, non è fatta di numeri astratti... quello che voglio dire, insomma, è che ritengo che l'ambiente in cui crescono i bambini incide notevolmente sullo sviluppo delle loro potenzialità, senza nulla voler togliere, ovviamente alle capacità di nessuno :)

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  2. è vero ha ragione mavalù...oggi a casa è venuto l'idraulico e giulia gli parlava, mentre seguiva con attenzione un programma su deakids(sky)missione cuccioli..giustamente c'erano i "cani"...mia figlia guardava...e lui(nonno e amico di famiglia)chiamava i cani"TATTA"....giulia nn capiva, e nn si girava...poi si è girata e gli ha detto:<>penso che lui e i suoi nipotini li chiamino tatta i cani, ma giulia sapendo che nn è quello il loro nome, non capiva di cosa stesse parlando...infatti sua nipote fino a tre anni e mezzo diceva di chiamarsi BIMBA!!!

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  3. tra le virgolette c'era scritto: guarda c'è il cane!

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  4. ...ahaha fortissimo , il mio quando lo vedo stanco (non risposa al pomeriggio da quando ha due anni o forse uno e mezzo) ..mi dice ti sbagli mi sto riposando, sto dormendo con gli occhi aperti.
    MI chiedo se siamo noi indietro anni luce o loro nel futuro

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  5. pienamente d'accordo con Mavalù! in questi casi vanno fatti i complimenti ai genitori e al mondo intorno al bambino!
    Complimenti anche per il blog.. è vero che scrivi molto bene, a differenza di alcune altre mamme blogger che lasciano a desiderare... sembrano scrivere per sms! non è una critica verso nessuno in particolare ma.. onore al merito, tuo! :)
    un saluto, Chiara.

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