In viaggio con i miei figli. Terza tappa: Milano

 

Eccoci arrivati alla terza tappa del nostro viaggio: l'immensa e poliedrica Milano!
Milano, come sapete già, è la città degli zii lontani...
... molto lontani...
... che Luca e Sara all'epoca del viaggio di cui vi parlo non vedevano da quasi due anni; immaginate quindi l'emozione di arrivare alla Stazione e  trovarli ad aspettarci e l'entusiasmo di entrare per la prima volta nel loro appartamento che sembra uscito da una rivista d'arredamento.... ma a fumetti.
Il primo impatto, perciò, è stato molto simile a quello con Gardaland: casetta di marzapane piena di giochi e disegnini (buffi!) e regali in quantità, come se fosse già  Natale!
La prima serata è trascorsa tra resoconti reciproci della vita trascorsa da Nord a Sud negli ultimi tempi, il tentativo degli zii di superare lo shock per la crescita dei nipoti e l'elenco delle regole per poter soggiornare nell'appartamento di uno zio che definirlo pignolo e geloso delle proprie cose è semplicemente un eufemismo.
Dopo cena, preparato con amore e peperoncino dallo zio (abbiamo imparato che zio del nord è sinonimo di  cibo piccante), abbiamo fatto una passeggiata per prendere confidenza con il quartiere e iniziare a capire come orientarci nei giorni successivi.
Dovete sapere, infatti, che non avendo potuto conciliare le nostre ferie con quelle di mio fratello e della sua fidanzata, la nostra scoperta di Milano è stata quasi del tutta autogestita, cosa che ha reso il primo giorno molto faticoso e soprattutto ha creato "qualche" disagio al nostro senso dell'orientamento già parecchio labile.
Dal secondo giorno in poi, per fortuna, le cose sono andate molto meglio, grazie alla mente super organizzata della zia che, con schemini e mappe, ci ha aiutato a capire colori e direzioni della metro e ci ha suggerito luoghi da visitare cercando di interpretare le esigenze nostre e dei bambini con grande empatia ed elasticità (di cui l'altra metà della coppia non è per niente dotata....).


Il pochissimo tempo a disposizione ci ha concesso di godere solo di una piccolissima percentuale delle meraviglie che offre la città, ma credo che, dopotutto, siamo riusciti a coglierne il meglio, nonostante il caldo asfissiante di quei giorni.
Per fare onore alla tradizione, non potevano mancare la Galleria Vittorio Emanuele II, con il relativo giro di tallone sopra gli attributi del leggendario toro portafortuna, il maestoso Duomo e il castello Sforzesco.




L'afa e la stanchezza sono state poi ripagate dalle soste nei magnifici parchi della città, tra cui ricordiamo con nostalgia soprattutto Parco Sempione, in cui Luca, con grande meraviglia, ha trovato un quadrifoglio che conserva ancora gelosamente nel taccuino da viaggio regalatogli dagli zii.


Sebbene il Duomo sia stato certamente carico di fascino, e li abbia colpiti per la sua grandezza e per le magnifiche vetrate,  credo che la memoria turistica dei miei figli sarà occupata soprattutto da altri luoghi che li hanno coinvolti e stupiti nella loro inesauribile voglia di conoscere e di trovare riscontro di quanto hanno visto in TV o letto nei libri di scuola.
Li ha affascinati l'Acquario Civico, in cui hanno potuto vedere esemplari che somigliavano al mitico Nemo e alla sua amica Dori,  come la mostra delle opere di Joan Mirò al Mudec, o la visita al Planetario, dove abbiamo avuto il piacere di assistere  a una  conferenza sui "Pianeti di fuoco e di ghiaccio" curata da Alessia Cassetti.
Credo però che il posto che porteranno soprattutto nel cuore e nella mente di piccoli studenti in crescita, sia senza dubbio il Museo di Storia Naturale dove si sono divertiti a imitare le espressioni degli esemplari più feroci, e dove il brivido disgustoso di fronte alle varie tipologie di insetti (che per me e Sara costituiscono un capitolo del libro Natura e dintorni difficilissimo da accettare!) si è alternato all'infinita tenerezza per i morbidissimi orsi polari.




Inutile dire, però, che l'emozione maggiore è stata di fronte ai mitici e preistorici Dinosauri, di cui Luca era perfettamente in grado distinguere razze, nomi, abitudini alimentari e relative tipologie di denti.
Possiamo dire, in conclusione, che il bagaglio che i bambini hanno portato indietro da Milano era carico di nuove esperienze e di nuove conoscenze, ma anche di ricordi fantastici e oserei dire onirici, grazie alle magnifiche bolle di sapone di Demian Zen e de La Pettirossa.
E con queste immagini di  luccicanti arcobaleni vi saluto e vi do appuntamento alla prossima tappa, di cui non vi anticipo nulla, se non un cenno a un certo famosissimo ramo di un altrettanto famosissimo lago...



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