Il tempo

In questo periodo, non chiedetemi perchè, un pensiero che mi frulla in maniera spesso vorticosa è la questione del tempo: di quanto spesso venga sprecato, destinato a cose o persone inutili e di quanto, soprattutto, ci sembri sempre e irrimediabilmente poco.
Il tempo è senz'altro poco per tutti, in quest'epoca di corse tra miliardi di impegni, intervallate da pause prolungate e forzate. Mille le cause possibili: imbottigliamento in un traffico che fa somigliare una piccola cittadina come la mia al centro di una popolatissima metropoli; file in  uffici e casse di negozi, in cui l'impiegato o il cassiere somigliano  al bradipo di Zootropolis che trascina ogni singola sillaba di un discorso per un tempo interminabile; attese infinite al ricevimento scolastico dei propri figli, in cui, per un colloquio di appena sei minuti, si socializza con gli altri genitori o il pavimento dei corridoi scolastici per almeno tre ore.
A differenza di quanto si possa pensare o, mi correggo, si voglia pensare per comodità o per inesperienza, il tempo si riduce in maniera quasi direttamente proporzionale alla mancanza di un'occupazione.
Mi riferisco ovviamente alle persone adulte perchè, ne sono certa, il tempo dei bambini, contro ogni nostra percezione e opinione, non è mai poco o sprecato.
Il tempo di un adulto, invece, è tanto più sprecato quanto meno occupato.
Mi spiego meglio.
Qualche giorno fa leggevo a tale proposito il post di una mamma blogger stanca di sentirsi dire "Beata te che non lavori!", frase che riecheggia da un paio d'anni anche nelle mie orecchie e che, ve lo dico sinceramente, mette notevolmente a repentaglio l'incolumità di chi la proferisce.
Non voglio stare qui ad elencarvi le mille cose in più che una madre casalinga fa nel proprio contesto domestico poichè, non me ne vogliate, se non ci siete mai passate non potreste neanche tentare di capire. Confido quindi sulla vostra fervida capacità d'immaginazione, e soprattutto sulla memoria esperenziale di chi ha attraversato la valle oscura dell'occupazione casalinga.
La mia riflessione parte dal tempo e su quello vuole ritornare. 
La mancanza di un'occupazione lavorativa o, come nel mio caso, di un'unica, stabile, costante, e duratura occupazione professionale, rende le persone incapaci e inadatte a ordinare, organizzare, gestire e ottimizzare il proprio tempo, poichè si matura una perversa tendenza a moltiplicare all'infinito i propri impegni senza che questi possano trovare adeguata collocazione nelle 24 ore.
Altro incredibile effetto collaterale è la sensazione che il tempo a disposizione per qualsiasi cosa sia, addirittura, troppo, al punto da portare a rimandare ogni cosa di cinque minuti che poi, ahimè, si trasformano in ore senza una scientifica e soddifacente spiegazione.
Per non parlare poi della capacità inspiegabile di una casalinga di rinunciare al tempo per sè, per l'assurda convinzione che ci sia sempre e comunque dell'altro che viene prima: prima di una telefonata importante, prima di una doccia super rilassante, prima di una passeggiata rigenerante, prima di un tè con un'amica.
Il tempo per le amiche, prezioso e senza pari, è uno di quelli maggiormente sacrificati in età adulta, e sebbene si impari a convivere con questo vuoto, in certi momenti il desiderio di quel tè diventa molto forte. Per non parlare poi del tempo con le amiche che vivono a più di 1000 km di distanza e che, senza rinunciare ad abitudini ancestrali, ti comunicano che torneranno in città due giorni prima, sottolineando con leggerezza che ovviamente si tratterranno per circa 24 ore (ogni riferimento a fatti e persone è, oggi, puramente casuale!).
Ma tra tutti i tempi poco curati e coccolati, quello che senz'altro mi sembra più desiderabile è quello con il proprio marito o compagno. Quel tempo fatto di confronto su una giornata più o meno faticosa, di stupide ma indispensabili risate senza motivi ben precisi, quello fatto di sorrisi che esprimono una vita intera passata insieme, di coccole curative che fanno dimenticare ogni cattivo pensiero.
Per fortuna, specialmente in quest'ultimo caso, il tempo buono passato insieme ha un potere quasi magico di fissarsi  con una tale forza da dilatarsi nella memoria come fosse infinito.
E credo che questa, in definitiva, sia la cosa davvero più importante: valorizzare e impreziosire ogni singolo attimo del nostro tempo, per rendere ogni giornata intensa come una vita intera.

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