L'Estate e le prime passeggiate

L'Estate è arrivata, dirompente e senza preavviso, con i suoi 35 gradi afosi e intensi.
Non resta che bere moltissimo, scoprirsi il più possibile e attendere le ore più fresche per dedicarsi alle tanto desiderate passeggiate, occasioni irrinunciabili per fare sfogare i bambini, rinchiusi in casa da mesi, e permettere alle mamme di rilassarsi......
L'altro pomeriggio, spinta dal desiderio utopistico di concedere a me e ai bambini un'uscita rigenerante, ho deciso di fare una luuuuuunga passeggiata con loro, per cui li ho lavati, pettinati, vestiti e, armata di buona volontà, ho dato una mano per uno e mi sono avventurata in direzione della nostra via principale, in cui tutte le ridenti famigliole della mia città passeggiano tranquille con i loro angioletti giulivi e beati, lanciando sguardi interessati alle vetrine dei negozi, controllando nel portafoglio quanto di quell'interesse possa tradursi in un valido acquisto, richiudendo con espressione più o meno contrariata quel portafoglio inspiegabilmente recalcitrante.
Ecco ... analizzando parola per parola questo periodo, mi rendo conto che la parte nella quale non posso riconoscermi affatto è quella relativa all'espressione "angioletti giulivi e beati" che sostituirei, piuttosto, con "piccoli ribelli assatanati di libertà", che  decidono di sfuggire ad ogni minimo controllo, rifiutando quelle mani protettive della mamma e scappando a destra e sinistra senza contegno, come scimmiette che saltellano in ogni dove dopo essere state liberate dalla loro gabbia.
Ogni gradino diventava un occasione per salti più o meno rocamboleschi, e gli scivoli per l'accesso ai negozi diventavano piste da sci divertentissime. 
Animati poi dalla beata semplicità dell'infanzia, hanno maturato la convinzione che ad ogni uscita debba corrispondere l'acquisto di un giochino, di un libro o quant'altro che possa trasformarsi in souvenir di quella piccola gita.
Le conseguenze su di me ve le lascio immaginare, oppure potrei darvi i recapiti dei passanti a cui potreste chiedere informazioni in proposito.
Dopo mesi di reclusione forzata, però, non si sa come e non si sa per quale forza che trasforma la tensione nervosa in coraggio estremo, ho deciso che non avrei mollato per niente al mondo per cui, anzichè porre fine prematuramente a quella passeggiata tanto desiderata, ho deciso di prolungarla e portare i miei adorabili cuccioli nell'unica oasi di pace e natura della mia città che, per inciso, si trova esattamente nel lato opposto rispetto al nostro punto di partenza.
Carica di sudore e coraggio sono arrivata, stremata ma soddisfatta, alla Villa Comunale, ovvero i nostri magnifici giardini pubblici, in cui ho lasciato che le mie piccole pesti sfogassero le loro energie represse correndo e arrampicandosi nei giochi.
A questo punto, forse per l'età, forse per gli svariati chilometri a piedi, il mio fisico faticava parecchio a stare dietro alle loro corse, per cui la mia voce era l'unico modo per raggiungerli ed evitare che si allontanassero troppo.
Ecco  quindi che mio figlio, fresco come una rosa, e ignaro dell'effetto che il suo invito avrebbe avuto su di me, ha ben pensato di dirmi:
«Mamma!!! Corri!!! Fa bene alla salute!!!»......

Commenti

Post più popolari