Parola di Luca

Buon lunedì! 
Scusate la mia latitanza, ma non è semplice riprendere i ritmi normali e recuperare tempi e spazi per dedicarmi al blog. Non parlo solo di tempi e spazi fisici: la mia mente non è ancora del tutto libera e forse ancora non ha elaborato fino in fondo quello che è successo, quello che poteva accadere e il meraviglioso miracolo che si è compiuto. Tutti pretenderebbero che io non ci pensassi più, che mi impegnassi a riprendere la normalità come se non fosse successo niente, facendomi forte del fatto che Sara  è qui con noi e sta benissimo.....
..... Fosse facile! 
Comunque oggi voglio provare a raccontarvi come ha reagito Luca che, ovviamente, ha dovuto reinventarsi per affrontare questa situazione, cercando delle risposte ed elaborando a modo suo questo improvviso "abbandono" delle mura domestiche da parte della sua famiglia per un tempo che certo gli sarà sembrato infinito. 
A lui abbiamo detto che sua sorella aveva la febbre, ma che era un po' più brutta delle altre e che per questo doveva rimanere in ospedale dove avrebbe ricevuto le cure necessarie a farla stare meglio per potere tornare a casa da lui. Da piccolo uomo pensante, Luca ha anche elaborato una sua ipotesi sulla causa di questa brutta febbre, giungendo alla conclusione che, forse, Sara aveva "bevuto troppa Coca-Cola" e queste ne erano le conseguenze.
A parte qualche piccolo episodio di nervosismo, o qualche frase che testimoniava il suo disagio, Luca ha dimostrato una grandissima capacità di adattamento e soprattutto ha capito che in quel momento la sua sorellina aveva bisogno di noi, della nostra presenza costante e, soprattutto, della sua pazienza.
Quando gli ho chiesto se avesse un messaggio da mandare a Sara, mi ha risposto: «Dille......che stia bene, che le passi subito la febbre......e che....se viene da me....le passa prima!». 
Di certo deve avere anche percepito la nostra ansia, la nostra sofferenza, le nostre paure e la nostra sensazione di impotenza che lo hanno spinto a rovistare nel suo bagaglio culturale e teologico di bimbo di quattro anni, per trovare un'immagine che potesse restituirci la serenità e, soprattutto, ci aiutasse a non perdere le speranze.
Non so bene ricostruire i passaggi di questo dialogo che mi è stato riferito da mio padre, nè quale sia stato il contesto preciso in cui si è generato, ma di certo posso dirvi che le parole di Luca ci hanno commosso e hanno rinfrancato la nostra anima.
Scorgendo probabilmente negli occhi del nonno un velo di tristezza e la sensazione di trovarsi in una strada senza via d'uscita, Luca ha formulato una delle sue perle di saggezza: «Sai nonno, quando qualcuno si trova in mezzo all'oceano e non sa come fare per tornare a casa, basta che chiede a Dio e a Gesù, e loro gli fanno vedere una luce che gli fa ritrovare la strada!».
Credeteci: parola di Luca!

Commenti

  1. Dico solo che lo spirito dei bambini è immenso! Sconcertante, disarmante e commovente..

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  2. I bimbi hanno una saggezza innata, una capacità di comprendere che va oltre le parole ancora non dette. Hanno un animo pieno di luce . Baci. Grazia.

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  3. i bambini sono una risorsa costante e senza di loro il mondo sarebbe più buio...Luca è l'esempio di quanto i bambini siano speciali e conservino ancora vivo il ricordo del "paradiso" da cui provengono e che noi, ormai adulti, presi da mille problemi, abbiamo dimenticato.
    ro'

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  4. "Se viene da me le passa prima" mi mancava! ed è un pensiero dolcissimo che testimonia tutto il bene che si vogliono!
    Il pensiero finale invece lascia senza parole... una metafora che nasconde un'enorme verità!

    Grande il nostro ometto!
    Eugenia

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  5. Io dico sempre che loro insegnano a noi e non viceversa.

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