La scuola che diverte
Il Clown Vagabondo |
Il Carnevale mi offre lo spunto per parlarvi della scuola dei miei figli che, in più di un'occasione, ha saputo trasformarsi da luogo di crescita, formazione e istruzione in luogo di svago e divertimento per i più piccoli e non solo per loro.
Come abbiamo detto parlando del pensiero pedagogico di Baden Powell, l'educazione che sa essere divertente è un'educazione che consente di ottenere risultati più efficaci e duraturi nel tempo.
Di certo è più piacevole conservare nella propria memoria momenti formativi divertenti, piuttosto che ore e ore di lezione frontale che, se non sono alternate ad attività stimolanti, possono risultare noiose e quindi controproducenti.
L'Istituto Comprensivo a cui appartengono Luca e Sara, per fortuna, parte già da un'offerta formativa che prevede l'alternanza di lezioni ordinarie e attività extracurriculari che spaziano dalla musica al teatro, dallo sport all'approfondimento delle lingue straniere.
Luca, ad esempio, ha già avuto modo di sperimentare la bellezza di fare parte di un orchestra di piccoli aspiranti musicisti; questo grazie al progetto La musica è primaria, in cui i docenti del corso musicale della secondaria hanno messo a disposizione ore preziose per garantire ai bambini della primaria un approccio propedeutico allo strumento (a scelta tra chitarra, flauto traverso, violino e pianoforte). Ai bambini, inoltre, viene data la possibilità di esibirsi in piccoli saggi e, come coro, negli spettacoli dell'Orchestra formata dai più grandi; in questo modo hanno iniziato a misurarsi con un palcoscenico e a comprendere cosa significhi trovarsi di fronte a un pubblico anche piuttosto vasto.
Anche l'esperienza del laboratorio teatrale, che si concluderà con la messa in scena di un un musical a fine anno scolastico, rappresenta senz'altro un modo per rendere i ragazzi protagonisti nella loro stessa scuola, misurandosi con le loro diverse potenzialità espressive ma anche con la loro timidezza.
Sia la musica che il teatro, di certo, se vissuti con la giusta leggerezza e senza troppa ansia, portano con sè una valenza ludica e rapprsentano un'occasione per potersi divertire imparando qualcosa di nuovo o, se preferite, per imparare divertendosi.
E il divertimento è garantito anche in occasioni come quella di oggi in cui, per festeggiare il carnevale, la scuola ha coinvolto i bambini di alcune classi in uno spettacolo di clown.
Il Clown Vagabondo ha allietato i bambini con la sua lingua strampalata fatta di piccole coscie e di continui tentativi di metterli alla provola. I suoi numeri hanno coinvolto tutti, grazie anche alla simpaticissima collaborazione dei bimbi volontari che hanno accettato di farsi trasformare in mummie di carta igienica come di fingersi domatori di giornali, di farsi rasare una barba ancora lontana nel tempo con un rasoio di spugna e piegarsi a inchini non proprio spontanei.
L'essere mascherati, poi, ha reso il divertimento ancora più entusiasmante e colorato.
Il punto di forza di una mattinata come questa, oltre alla simpatia e alla bravura degli animatori è stato, senza ombra di dubbio, il fatto di svolgersi nei locali scolastici, gli stessi in cui i bambini si recano ogni giorno, a volte magari con grande sacrificio.
Potere associare l'idea di scuola all'idea di giornate divertenti, risate spensierate e momenti goliardici di festa, contribuisce ad alimentare nei bambini la motivazione allo studio e alla frequenza costante, fattori che non sono assolutamente da sottovalutare.
Rendere più spesso la scuola appetibile, interessante e attraente, offrirebbe certo un buon contributo alla lotta contro fenomeni purtroppo ancora molto radicati, soprattutto nel nostro Meridione, come la dispersione e l'abbandono.
Di sicuro la strada è lunga e tortuosa e la nostra non è certo una scuola perfetta, fosse solo per il semplice fatto di essere una scuola bistrattata dal Sistema, ma credo che sforzarsi ogni giorno di fare del proprio meglio con e per i bambini, nonostante le scarsissime risorse e le leggi non sempre favorevoli, possa essere considerato un ottimo punto di partenza.
Sia la musica che il teatro, di certo, se vissuti con la giusta leggerezza e senza troppa ansia, portano con sè una valenza ludica e rapprsentano un'occasione per potersi divertire imparando qualcosa di nuovo o, se preferite, per imparare divertendosi.
E il divertimento è garantito anche in occasioni come quella di oggi in cui, per festeggiare il carnevale, la scuola ha coinvolto i bambini di alcune classi in uno spettacolo di clown.
Il Clown Vagabondo ha allietato i bambini con la sua lingua strampalata fatta di piccole coscie e di continui tentativi di metterli alla provola. I suoi numeri hanno coinvolto tutti, grazie anche alla simpaticissima collaborazione dei bimbi volontari che hanno accettato di farsi trasformare in mummie di carta igienica come di fingersi domatori di giornali, di farsi rasare una barba ancora lontana nel tempo con un rasoio di spugna e piegarsi a inchini non proprio spontanei.
L'essere mascherati, poi, ha reso il divertimento ancora più entusiasmante e colorato.
Il punto di forza di una mattinata come questa, oltre alla simpatia e alla bravura degli animatori è stato, senza ombra di dubbio, il fatto di svolgersi nei locali scolastici, gli stessi in cui i bambini si recano ogni giorno, a volte magari con grande sacrificio.
Potere associare l'idea di scuola all'idea di giornate divertenti, risate spensierate e momenti goliardici di festa, contribuisce ad alimentare nei bambini la motivazione allo studio e alla frequenza costante, fattori che non sono assolutamente da sottovalutare.
Rendere più spesso la scuola appetibile, interessante e attraente, offrirebbe certo un buon contributo alla lotta contro fenomeni purtroppo ancora molto radicati, soprattutto nel nostro Meridione, come la dispersione e l'abbandono.
Di sicuro la strada è lunga e tortuosa e la nostra non è certo una scuola perfetta, fosse solo per il semplice fatto di essere una scuola bistrattata dal Sistema, ma credo che sforzarsi ogni giorno di fare del proprio meglio con e per i bambini, nonostante le scarsissime risorse e le leggi non sempre favorevoli, possa essere considerato un ottimo punto di partenza.
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