Il mio compleanno

Anche una mamma compie gli anni, strano, ma vero!
Così vero che ieri il mio soggiorno su questa terra ha completato il suo 37° giro.....
Premetto che ho sempre considerato il compleanno  un giorno speciale, che merita di essere festeggiato per onorare e ringraziare la vita di averci regalato, tra meraviglie e peripezie, un altro anno.
Questo compleanno mi ha lasciato, innanzitutto, un numero svariato di auguri, diversi per grado di simpatia, tempistica, tipologia, intensità, reiterazione nell'arco delle 24h, tecnologia utilizzata per trasmetterli.
Il primo e l'ultimo a farmi gli auguri è stato il marito, il quale sale al primo posto della classifica sia per la tempistica, perchè si è pronunciato subito dopo la mezzanotte, che per la reiterazione, poichè non ho tenuto il conto delle volte in cui mi ha rivolto i suoi auguri. Sebbene lui dichiari di non ricordarlo, anche durante la notte, ogni volta che apriva gli occhi e, nel suo stato di semicoma percepiva che anche io ero sveglia, si girava verso di me e, in modo tenerissimo (poteri del torpore!!) mi sussurrava "Auguri amore mio!". Credo inoltre che, contendendo il titolo con il fratello milanese, sia stato anche quello che è riuscito a usare più canali comunicativi per raggiungere lo scopo: la semplice voce per l'augurio in presenza, la voce amplificata dal microfono dello smartphone e la tastiera di WhatsApp. Manca all'appello l'intasatissima bacheca di facebook ma solo per il semplice fatto che il marito si rifiuta categoricamente di aprire un profilo personale sul social in questione. Il premio simpatia spetta senz'altro al fratello milanese che, rischiando di lasciare parti di se sulla strada su cui, testuali parole, "sfrecciava in bici", mi ha inviato un messaggio vocale su WhatsApp in cui mi cantava Happy Birthday con uno stile che fondeva Bobby Solo, Elvis Prisley e un cantante trash delle basse veronesi, strascico culturale della mamma veneta.
Premio intensità, reiterazione e sfacciataggine ai mie figli per i quali occorre definire i ruoli di ognuno.
Precisa e puntuale Sara, attenta come sa esserlo solo una donna, che appena ha aperto gli occhi, mi ha raggiunto in camera per dirmi che si era svegliata solo per farmi gli auguri. A seguire, il seguente dialogo: 
SARA: «Mamma quanti sono?»
IO: «Secondo te?»
SARA: «12?»
IO (lusingata ma come sempre sincera): «No, amore, 37»
SARA: «Allora sei più vecchia di papà?»
IO: «Adesso non esageriamo.......».
Molto più sfacciato e certamente meno attento in modo molto maschile Luca che, ovviamente, ci ha messo un po' a realizzare che era il giorno X. Appena sveglio, sono andata a baciarlo ed ecco, anche stavolta, il dialogo che ne è uscito:
IO (notando la sua totale distanza dell'idea "compleanno di mamma"): «Amoooore, non devi dirmi niente?»
LUCA (preso alla sprovvista e molto, molto perplesso): «........Scusa?.........»
IO: «**********» (trad. "Cos'hai combinato piccola peste per pensare subito all'esigenza di essere perdonato?)
LUCA: «.......Grazie?.....»
IO: «Che giorno è oggi?». 
In quel momento, come se qualcuno gli avesse acceso dentro il cervello una luce, ha sgranato gli occhi, e, con un tono mielosissimo, tipico del maschio che vuole farsi perdonare, mi ha detto: «Auguri mamminaaaaa» e non ha smesso di farlo fino a tarda sera per cui, nelle dodici ore successive, ha recuperato alla grande la gaffe del risveglio.
Oltre agli auguri, tantissimi grazie a Facebook che riesce a ricordare le ricorrenze anche a chi, di solito e per impostazione genetica, le dimenticava sistematicamente, la giornata di ieri mi ha lasciato anche tante altre cose.
Il regalo anticipato e inaspettato della mia amica di sempre, ritrovata da poco, che mi ha regalato un bellissimo servizio di bicchieri, probabilmente perchè era stufa di bere in quelli della Nutella.
La consapevolezza che gli amici, vicini e lontani, mi vogliono un gran bene e saranno sempre da me ricambiati.
L'insostituibile pranzo dai miei genitori, sempre capaci di festeggiare i miei compleanni col trasporto e la dolcezza con cui hanno festeggiato il primo.
La cenetta splendidamente intima con marito e figli in un localino niente male di cui presto vi parlerò.
La certezza che ognuna di queste cose arricchisce giorno per giorno la mia vita rendendola splendidamente imperfetta.



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