Week end a Donnalucata, seconda puntata


Pronti a sapere come è proseguito il nostro sabato a Donnalucata? Ecco qui.....
Come risulta chiaro dalla foto che vi ho mostrato dal precedente post, la casa degli zii dista davvero pochissimo dal mare; giusto il tempo di girare l’angolo, attraversare la strada e scottarsi un po’ i piedi sulla sabbia bruciata dal sole.
Sebbene avessimo pensato di aspettare un po’ prima di immergerci in acqua, dopo dieci minuti eravamo tutti pronti al tuffo, Luca e Sara attrezzati degli indispensabili braccioli, necessari a mantenerli a galla e a far provare loro l’ebbrezza del “nuoto” libero dalle mani di mamma e papà.

Sara e i braccioli
A riva l’acqua era un po’ troppo carica di alghe, ma superato il primo tratto il resto era limpido e cristallino e la temperatura piacevolissima e ristoratrice. 
I bambini si sono lasciati andare a tuffi più o meno rocamboleschi e si sono divertiti a contrastare le piccole onde che arrivavano cogliendoli, a volte, impreparati e.....a bocca aperta. Non so se sia stato il fruscio del mare o la tendenza di Sara alla libera interpretazione e riproduzione di frasi e suoni, ma ad un certo punto, eccitata e pienamente convinta della sua affermazione ha gridato: «Mamma, mammaaa! La colomba!» lasciandomi perplessa per qualche minuto, nel cercare di capire a cosa si riferisse. Dopo un po’, con fatica ma con la capacità che, lasciatemelo dire, è una prerogativa esclusiva delle mamme, prime e imbattibili interpreti del linguaggio fai da te dei propri figli, ho capito che si trattava di una somiglianza lontanissima e solo sonora con una frase pronunciata da me poco prima. Il mio grido entusiasta «Ecco l’ondaaaaaa!» si era trasformato nell’improbabile, ma altrettanto entusiasta grido di Sara «La coloooombaaaa!» con conseguente mia risata, faccino dubbioso delle piccola donna parlante e tentativo di correggere e indirizzare nel modo giusto la definizione dell’evento “onda in arrivo”.
Sara, i braccioli e Simone
Poco dopo, un’onda  ha rovesciato il canotto facendo cadere Luca e rischiando di rovinare per un po’ l’ilarità del pomeriggio.
In casa di Simone, Luca aveva scovato un dinosaurino volante di plastica che gli era piaciuto al punto da diventarne genitore affidatario per il week end. 
Nonostante avessimo cercato di convincerlo a mollare il figlioletto temporaneo sulla spiaggia per evitare di perderlo, Luca se l’era portato in acqua, senza ammettere repliche. Dopo la caduta dal canotto ecco la “triste” scoperta: una delle ali si era persa in mezzo alle alghe della riva e il mio essere senza occhiali, unito al confondersi dell’ala, verde esattamente come tutto il resto, ne ha reso impossibile l’immediato ritrovamento. Prevedendo reazioni disastrose e degne di una tragedia greca, ho cercato subito di arginarle con una calma finta e apparente, cercando di fargli capire che cose del genere possono verificarsi e soprattutto invitandolo a rassegnarsi alla perdita definitiva dell’ala in mezzo al mare.
Luca, i braccioli e il dinosaurino
Singhiozzando in silenzio e senza troppe scenate, Luca ha cominciato a riflettere e rimuginare sulla possibile soluzione: “comprare un dinosaurino nuovo” “continuare l’impossibile ricerca” “togliere anche l’altra per soffrire meno” “disperarsi in lacrime per tre quarti d’ora”.....
Ma ecco che la mamma, trasformatasi in wonderwoman con una semplice mossa (indossare gli inseparabili occhiali da vista!), l’ha individuata: luccicante e chiara in mezzo alle migliaia di alghe, la piccola aletta verde era stata trasportata sulla sabbia.... tragedia scampata..... sostituita da  questo dialogo tra me e l’uomo riflessivo:
Io: «Hai visto, amore, l’abbiamo trovata!»
Luca: «Eh sì! Io pensavo che si fosse persa in mezzo alle onde del mare!»
Io: «E invece no! Abbiamo avuto un bel colpo di fortuna!»
Luca: «Allora stasera dobbiamo giocare un gratta e vinci
Io: «--------?»
Il pomeriggio, dunque, è proseguito con la speranza di diventare, finalmente, milionari! (?!?)!
Sara e il suo nuovo amico "arrabbiati"
Sara ha anche conosciuto un nuovo amico, Giuseppe, di pochi mesi più grande di lei, ma leggermente più in carne e, soprattutto, moooooolto più abbronzato di lei. A un certo punto, scatenati da non so bene cosa, hanno iniziato a percorrere la spiaggia in fila indiana, con le braccia dietro la schiena e l’espressione crucciata dicendo, incessantemente: «Siamo arrabbiati! Siamo MOLTO arrabbiati! Siamo polizia! Siamo MOLTO polizia!», facendo “tremare” tutti i presenti di “terrore”. 
I guerrieri dell'acqua
Giuseppe, inoltre, era pure “armato” di un magnifico mitragliatore ad acqua, firmato Ben Ten, col quale i bambini (compresi Elisa e Samuele...) si sono divertiti a trasformarsi in agguerriti soldati.
Intorno alle 19:30 abbiamo dovuto salutare la spiaggia perché avevamo un appuntamento con la pizza, con la fortuna (dovevamo giocare il gratta e vinci!) e con la bellissima Scicli, i cui luoghi certamente vi ricorderanno le avventure del Giovane Montalbano.
Ma la nostra serata e la giornata di domenica meritano ancora un capitolo a parte, per cui ....abbiate ancora un po’ di pazienza e domani vedrete e saprete tutto il resto......

Commenti

  1. rocamboleschi eventi quotidiani di una giornata al mare!

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  2. Che bella avventura state vivendo! Com'è finita col gratta e vinci? siete diventati milionari? Capisco che in caso positivo ciò non possa essere spifferato tranquillamente, ma io non lo dico a nessuuuuno!!! Aspetto con ansia il resto della straordinaria vacanza! Tanti abbracci e baci. Grazia.

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