Week end dagli zii......


La spiaggia di Donnalucata (RG)

Buon Martedì!!! Oggi voglio raccontarvi il nostro fantastico e alternativo week end.
In verità siamo stati semplicemente a trovare la zia Caterina nella loro casa di villeggiatura, come facciamo ogni tanto nelle domeniche estive da qualche anno, con una semplice, ma sostanziale, differenza: il pernottamento! Finalmente abbiamo accolto un invito secolare e  ormai parecchio scettico di mia cognata, rassegnata a sentirsi dire di no per una svariata e lunghissima serie di motivi da noi, famiglia movimentata e amica fedele del signor Imprevisto. Sabato, dunque, abbiamo deciso di preparare armi e bagagli e accettare l’invito, per trascorrere un fine settimana diverso, salutare e, soprattutto, SERENO!
Per evitare che, come capita spesso, l’amico indesiderato si presentasse bello come il sole e bloccasse ogni nostro progetto di evasione, stavolta abbiamo fatto di tutto per batterlo sul tempo: abbiamo pranzato alla velocità della luce e subito dopo le polpette della nonna, di corsa come se dovessimo fuggire da qualcuno o da qualcosa, siamo partiti per Donnalucata, una deliziosa località marittima della nostra provincia.
 L’orario di arrivo, ovviamente, è stato molto “improbabile” tanto quanto il nostro stesso arrivo, motivo per cui abbiamo pensato di mettere alla prova la pazienza di Caterina e soprattutto cronometrare i suoi tempi di reazione nel mandarci a quel paese per il nostro ennesimo “NO”. Naturalmente, ovviamente e scontatamente (scusate il carico di avverbi ma voglio sottolineare il concetto affinché sia chiaro e cristallino) il gioco sporco è toccato a me perché mio marito pensa i tiri mancini ma come ogni uomo d’onore non ama sporcarsi le mani.
Ore 15:00.....
Cellulare: «Tuuuu.....tuuuuu......tuuuu»
Caterina (con tono stralunato ma adeguato all’orario in un caldissimo giorno di luglio):“Pronto..”
Io (con tono basso, e fintamente deluso ma in realtà tremolante per la paura della reazione di mia cognata): “Ciao....ehm....senti....tuo fratello mi ha detto che gli avevi chiesto di venire da voi oggi per dormire lì......ma......è arrivato tardi....molto stanco.......ora sta riposando, non so quando si sveglia.....magari è troppo tardi...quindi..........”
A questo punto dall’altra parte del telefono ho avvertito un silenzio quasi pericoloso che aveva il sapore di una meditazione, per la serie “devo trovare le parolacce giuste per distruggerli e fargli capire che questa era la loro ultima occasione”. Conoscendo il soggetto, quel silenzio poteva trasformarsi in due cose, entrambe ugualmente temibili: 1) un debole e sospirato “va bene.......allora magari ci sentiamo domani....” volto a mascherare la voglia di proferire parolacce di varia natura; 2) un secco e distruttivo “d’accordo....fate come volete, vi perdete un mare stupendo, rimanete lì a morire dal caldo! Io non ve lo dirò mai più, quando volete venire sapete dove siamo!”.
Per evitare di conoscere quale delle due alternative avrebbe scelto in quel momento, l’ho preceduta continuando, con tono molto più allegro e acceso:
«....quindi.... se ci aprite e ci dite dove cavolo dobbiamo mettere la macchina, noi siamo qui sotto!»
Caterina: «Ma siete qui? Cretini!!!!».

.........

A parte questo, l’accoglienza è stata molto calorosa da parte di tutti, soprattutto di Simone (il cugino del bacio misteriosohttp://diarimotherni.blogspot.it/2012/06/il-bacio-di-simone.html) che saltellava come una gazzella e urlava come ..... (la metafora cercatevela da soli perché proprio non la trovo!!) con grande soddisfazione dei vicini.
Dal balcone degli zii
Inutile dire che i saltelli e le urla di mio nipote per circa cinque minuti si sono associati a quelli altrettanto eccitati e difficili da contenere dei miei figli.... I miei cognati invece sembravano quasi shockati e la loro incredulità traspariva chiaramente dal loro sguardo a forma di punto interrogativo. Superato lo shock, lo “zso MMando” (ovvero lo zio Armando secondo Sara) è uscito subito a comprare dei gelati che poi abbiamo mangiato in tarda serata perché al momento desideravamo solo una cosa: scendere in spiaggia. La casa dei miei cognati, oltretutto, offre una vista del mare che non permette di stare lì a pensarci troppo su e attrae come il richiamo incessante e ammaliante di una sirena.
Dopo esserci imbottiti di crema solare, indispensabile per la nostra pelle bianco latte, soggetta ad ustioni di vario ordine e grado, abbiamo caricato in spalla teli, braccioli, secchielli e palette e abbiamo preso la via del mare.
Il resto......ve lo racconto domani! Nel frattempo godetevi qualche scatto.


Dalla spiaggia
                            
Il porticciolo
                           
Il porticciolo  
                           

Commenti

  1. E quindi da oggi in poi.. perchè non approfittarne più spesso?

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    1. ecco....queste sarebbero le nostre intenzioni....ma meglio non programmare, l'improvvisazione paga sempre!!!!

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  2. Non vedo l'ora di sapere come andrà a finire il resto della vacanza... Grazia.

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