Addio al pannolino!


Care mamme, devo comunicarvi un altro traguardo importantissimo raggiunto dalla nostra piccola donna: dopo essersi rassegnata alla mancanza del ciuccio divorato, non si sa come, da un misterioso coccodrillo, adesso ha detto definitivamente addio anche al pannolino, passando alle più leggere, femminili e comode “putandine”.
Mi sembra strano essere libera dal “cambio di pannolini”, parte integrante della mia quotidianità da 4 anni e due mesi, cioè dalla nascita di Luca. Anche quando Luca è passato al vasino, infatti, c’erano già i pannolini di Sara da cambiare, motivo per cui all’epoca abbiamo semplicemente ridotto la quantità di cambi giornalieri, e di spese settimanali.
Da circa dieci giorni, invece, ho smesso, pare definitivamente, di tastare, odorare e valutare la consistenza più o meno pericolosa dei pannolini.
Per avviare lo svezzamento da pannolino di Sara, abbiamo aspettato di essere in campagna, per rendere le cose più semplici e disperarci meno ad ogni fuga di materiali non bene identificati. Inutile dire che i primi due giorni sono stati snervanti e inducevano a mollare e rinunciare all’impresa almeno per altri vent’anni, ma per fortuna, come sempre accade quando i soggetti in questione sono bambini, per lo più in gamba come i miei (ops......peccato notevole di bassissima modestia motherna!!!), da un momento all’altro accade magicamente il miracolo e il progresso arriva, solo e semplice come se fosse stato sempre lì a portata di mano.
Provo a descrivervi le varie fasi di questo svezzamento, che nel nostro caso sono parecchio standard, poiché questa nuova esperienza somiglia moltissimo alla precedente, a parte qualche piccola differenza:

PRIMA FASE: totale assenza di controllo”: in questa prima fase, che dura all’incirca due giorni, la situazione, e non solo quella, sfugge totalmente al controllo, poiché né il bambino né la mamma sono in grado di prevedere e trattenere la fuoriuscita di liquidi e materiali più o meno solidi, con risultati più o meno devastanti e corti circuiti nervosi di varia intensità;

SECONDA FASE: “percezione ritardata (troppo ritardata...) dell’evento”: il terzo giorno generalmente il bambino matura la capacità di percepire la fuga dei propri rifiuti corporei ma....solo dopo che questa è avvenuta inondando e sporcando indumenti e pavimenti. Persiste, inoltre, un certo rifiuto da parte del bambino di espletare le proprie funzioni vitali a comando per cui ogni tentativo della mamma di prevenire gli stimoli e il disastro correndo in bagno è assolutamente inutile;

TERZA FASE: “controllo esterno e passivo degli sfinteri”: dopo i primi tre giorni, la mamma acquisisce la capacità di monitorare i bisogni del bambino e, interpretandone movimenti del corpo e modifiche nell’espressione del viso, riesce a posizionare il bambino sul water o il vasino in tempo per far defluire liquidi e solidi nei posti giusti. In questa fase, ad un’iniziale rifiuto del bambino di abbandonare parte di sé in luoghi misteriosi e oscuri, segue una sua partecipazione attiva e compiaciuta, specialmente se ogni “successo” è accompagnato da gratificazioni del tipo “applausi estasiati di tutti i presenti” “urla di gioia” e complimenti vari come “bravissima!!!!”, ”sei davvero grande!!!!!”. Questi ovviamente funzionano ancora di più se il soggetto in questione è particolarmente esibizionista e desideroso di riconoscimenti pubblici!

QUARTA FASE: “controllo attivo degli sfinteri da parte del bambino”: intorno al quarto-quinto giorno, avviene il miracolo, la magia tanto attesa e nonostante tutto inaspettata. In un momento di silenzio, una vocina timida e ancora incerta dice: «Ehm....devo fare la cacca!» e la mamma, dopo aver superato lo shock iniziale (rischiando di fargliela fare addosso di nuovo!) corre in bagno e assiste, commossa e divertita all’evento. Poco importa se all’inizio il termine “cacca” è utilizzato indistintamente per indicare entrambi i bisogni, quello che conta è che, finalmente, il bambino ha imparato ad avvertire in tempo lo stimolo, interpretarlo e capire che per soddisfarlo adeguatamente la soluzione è recarsi in bagno cedendo all’impianto fognario cittadino i risultati della propria digestione!
In definitiva, dunque, è stato molto più semplice e rapido del previsto e, a parte qualche difficoltà nel fare capire a Sara che non poteva fare pipì in piedi come suo fratello, il traguardo è stato raggiunto pienamente (anche nel sonno, infatti non mettiamo più il pannolino la notte sin dal terzo giorno!!) e con grande soddisfazione:

-di Sara, che adora essere definita “bravissima”  e ci incita a dirlo pretendendo che lo facciamo a voce molto alta;
-di Luca che, da fratello maggiore, si mostra compiaciuto e soddisfatto della crescita di sua sorella;
-del nostro portafoglio, che gradisce l’annullamento totale di una spesa piuttosto consistente;
-della nostra immondizia, molto meno pericolosa di prima;
-della mamma che, a parte correre in bagno qualche volta ha smesso, dopo tantissimo tempo, di spaccarsi la schiena per cambiare pannolini!

Arrivederci ...... al prossimo traguardo!

Commenti

  1. Domanda cruciale: quanti anni ha SARA?? Perchè qua tra nonne parenti si parla di arrivare al motorino con pannolino...

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  2. Ha compiuto due anni a novembre, quindi 2 anni e otto mesi... ogni bambino ha i suoi tempi e poi secondo me l'estate è il periodo migliore.

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  3. Anche il mio ometto più grande ha appena tolto il pannolino, alla stessa età di Sara e praticamente nello stesso modo che descrivi tu...che liberazione! Solo in parte, però, perché ho un altro nanerottolo di 13 mesi, ovviamente pannolino-munito! Chissà però che, vedendo il fratello maggiore, impari prima... :-)

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    1. beh, intanto puoi essere fiera e felice di aver ridotto la quantità giornaliera di pannolini da cambiare (conosco la sensazione!!). Per il piccolo forse 13 mesi sono pochini ma l'imitazione sicuramente è uno stimolo notevole. In bocca al lupo!!!!

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  4. Certo, è un bel traguardo, ma non pretendere che in alcuni casi la bambina non possa bagnarsi un po' le mutandine... quando scappa scappa, soprattutto quando si è distratti dal gioco! Complimenti alla piccolina e alla sua straordinaria madre. Grazia.

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  5. Ovviamente ho messo in conto anche questo! So che qualcosa ogni tanto scapperà.....ma poco importa, il peggio è passato e poi una goccia ogni tanto che sarà mai!!!!!! Un abbraccio.....

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  6. anche noi spannoliniamo e siamo a buon punto!
    però quante preoccupazioni in più... sempre sotto l'occhio vigile

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    1. eh sì...la vigilanza deve aumentare, ma la motivazione del dopo aiuta moltissimo! Buon lavoro1111

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  7. Pensate che iniziare a 18 mesi sia ancora presto? COn la mia bimba ci sto provando ma...mi vedo in alto mare! Per lei il vasino è un oggetto in cui SI DICE si faccia la pipì o la pupù, ma poi la usa come cappello o come trenino... forse sto sbagliando a insistere? :-(
    -Ari-

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  8. Non saprei dirti.....forse 18 mesi sono ancora troppo pochi, ma comunque dipende sempre dal bambino. Io penso che dopo i due anni si possa cominciare a provare. Per il vasino non ti preoccupare: i miei non l'hanno mai usato per quello a cui dovrebbe servire, motivo per cui ho sempre preferito abituarli direttamente al water. Comunque esistono anche dei riduttori da applicare direttamente al water. Buona giornata!

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