La gravidanza vista dal papà


Cari colleghi papà, passati, presenti e aspiranti, oggi voglio raccontarvi quello che succede a un uomo in stato interessante, cioè ad un uomo che ha scoperto di aver concepito un bambino e deve aspettare nove mesi prima di capire cosa significhi!
La gravidanza della propria moglie, compagna o fidanzata, è un momento magico, in cui si mescolano  paure e gioie irrefrenabili.
Condividere con gli amici, parenti e colleghi di questa bella notizia rende forti,  invincibili … confusi. Le pacche sulle spalle, gli abbracci, i visi sorridenti, gli occhi pieni di emozioni (dei piu’ cari) e le frasi incoraggianti di chi, guardandoti dritto dentro gli occhi con un'espressione seria e un sorriso beffardo malcelato, ti dice: «La tua vita non sarà più la stessa!». Ovvio, direte voi, eppure questa considerazione non la dai per scontata, e penso che chi ha già vissuto questa esperienza mi possa dare ragione. Il futuro papà, asciugandosi il sudore freddo, preferisce pensare: «Tranquillo, è un luogo comune ... non per forza dovrà capitare a me »... .... ma di questo parleremo in un altro momento. 
Adesso voglio parlarvi dei fatidici nove mesi...
... nove mesi da far passare… tra visite dal ginecologo, analisi del sangue, e la tua donna che comincia a lievitare. Dopo un po' capisci  che è tutto vero e che quella pancia non è solo la cena del giorno prima difficile da digerire.
Quindi si ricomincia, analisi del sangue, visita dal ginecologo e per non farsi mancare niente inizia anche lo shopping presso negozi premaman, in cui devi provvedere alla revisione totale o parziale del guardaroba di tua moglie e devi rassegnarti a svuotare il tuo portafoglio (minore è la sofferenza per chi ha la fortuna di attraversare i mesi della gravidanza nel periodo estivo, in cui non occorre acquistare cappotti, giubbini e quant’altro).
Per quanto riguarda le visite mensili dal ginecologo, posso dire di avere avuto la fortuna di essere sempre presente, per cui ho seguito l’evoluzione di quel piccolissimo embrione e la sua progressiva trasformazione in un bambino. Un’emozione meravigliosa: provare per credere. 
A questo punto permettetemi di aprire una piccola parentesi, perchè devo assolutamente raccontarvi di un episodio realmente accaduto.
Un giorno eravamo nella sala d’aspetto del medico insieme ad  altre coppie; seduto sul divano c’era un signore, del quale abbiamo pensato che stesse aspettando la moglie o dovesse prenotare una visita. Dopo un po' questo signore viene chiamato dall’infermiera che lo invita ad accomodarsi nello studio; passano pochi minuti e l'uomo esce, saluta i presenti e va via, lasciando entrare noi.
Entrando troviamo il dottore che, con una risata incredula, ci racconta cosa è successo. Dopo averlo salutato e fatto accomodare, il medico aveva chiesto all'uomo misterioso come potesse essergli utile e aveva ottenuto come semplice risposta la necessità di essere visitato. Immaginate l'imbarazzo del medico nel dovergli comunicare che quello era lo studio di un ginecologo, e non un'ambulatorio dentistico! Il malcapitato, notevolmente imbarazzato, era uscito alla ricerca del vero odontoiatra...
..... cose che possono capitare... in fondo cosa permette di distinguere uno studio dall'altro nelle lunghe ore d'attesa?
Ma ritorniamo ai mesi della gravidanza e in particolar modo al momento in cui  mi ritrovavo disteso sul letto, in un ora in cui avrei voluto dormire;  mi giravo e rigiravo sul letto non riuscendo a prendere sonno. In quei momenti  mi  capitava di voltarmi verso mia moglie e "vederla" (relativamente .... perché avevo appena posato gli occhiali sul comodino, per cui avevo difficoltà a decifrare qualsiasi cosa, per di più a mezzanotte inoltrata), intenta a fissare un punto indefinito della pancia. Allora chiedevo a mia moglie che cosa stesse facendo e lei, con uno sguardo dolcissimo (almeno credo, senza occhiali!) mi diceva: «Guarda! Si muove tantissimo!». Rassegnato, prendevo gli occhiali dal comodino e in quei pochissimi secondi mia moglie insisteva di fare presto perché si stava muovendo ancora. Avrei voluto pronunciare frasi poco carine, ma mi trattenevo, e preferivo accontentarla girandomi e guardando il meraviglioso pancione. Aspettavo il pupo che aveva già capito tutto e sapeva come richiamare l’attenzione, ma non succedeva nulla..... A quel punto poteva anche capitare che mi scappasse di fare pipì ed ero costretto a sentire mia moglie che mi esortava a fare presto perché in quel momento si stava muovendo di nuovo.  Ecco dunque la mia corsa per ritornare a letto e dopo un po’ e un po’ il pupo capiva e io con la mano poggiata sul pancione  ricevevo un bel "cinque".
Solo allora capivo di essere già irrimediabilmente innamorato di lui.

Commenti

  1. dolcissimo papà.. complimenti!

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  2. bravo collega, tenero e virtuoso. federico

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  3. sono d'accordo con federico... tenero davvero per le dolci parole e i dolci pensieri! virtuoso per saper essere davvero un padre motherno! non tutte possono contare sull'aiuto concreto del proprio compagno e padre dei propri figli.. Samuele sembra invece un esempio positivo!

    un saluto e complimenti per il blog! Patrizia

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  4. Bello ritrovarsi nei tuoi racconti, complimenti a te ed Elisa per il blog

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