Due minuti di blackout...

Strano a dirsi, ma mi sento senza parole. Chi mi conosce bene sa che questo è quasi surreale perchè Elisa senza parole  è un'immagine difficile da inquadrare, per alcuni un ossimoro, per altri un'utopia. Non so da cosa dipenda, di sicuro non sono mancati in questi giorni motivi e spunti da cui trarre racconti che riempissero le pagine del mio diario. I bambini producono sempre novità da raccontare, crescono ogni giorno arricchendo i propri comportamenti e propri discorsi di sfumature, anche piccole, ma sempre degne di essere raccontate. Eppure io non riesco a scrivere, non riesco a riprendere da dove avevo interrotto. Per questo motivo credo sia assolutamente necessario che io vi racconti cosa mi è successo due settimane fa: forse spero di trovare in questo racconto il punto in cui mi sono fermata e dal quale devo necessariamente ripartire. Chissà che non trovi in qualche lettrice o lettore "esperto" quella risposta che ancora nessuno mi ha saputo dare.
Qualche giorno fa vi avevo accennato a un piccolo incidente nel mio metabolismo ma non avevo aggiunto dettagli, non avevo fatto alcun riferimento a cosa fosse realmente accaduto. Aspettavo che i medici mi dessero una risposta, che mi facessero capire il reale motivo di quel blackout, di quella temporanea interruzione dei programmi che mi ha reso momentaneamente e completamente assente.
Ma proviamo a partire dall'inizio. 
Era un sabato pomeriggio, il meteo sembrava talmente impazzito da indurre la protezione civile a richiedere la chiusura di tutte le scuole cosa che, dalle nostre parti, è alquanto inusuale. Mio marito, proprio per questo motivo, era rientrato dal lavoro più presto del solito, per cui avevamo finito di pranzare molto presto e, rassegnati a un altro weekend da genitori reclusi, avevamo deciso di concederci un riposino pomeridiano. I bimbi dormivano, il freddo conciliava, per cui, stanca della settimana e desiderosa di riprendere un po' di energia, avevo ceduto alle insistenze del caro Morfeo. Non credo di avere dormito molto, al massimo un'ora, ma penso si sia trattato di un sonno profondo. Al mio risveglio, come mi era già accaduto altre volte, ho avvertito una fastidiosa aritmia nel battito cardiaco. Non ho usato il termine "tachicardia" perchè la mia sensazione, forte e spiacevole, non era che il cuore battesse troppo velocemente, ma che battesse in modo anomalo, dando dei colpi strani ... lenti ... e violenti. Ho aspettato un po', sperando che la sensazione sparisse, ma dato che il fastidio non accennava a quietarsi, ho deciso di alzarmi dato che le altre volte questo aveva migliorato le cose. Le altre volte......
...stavolta no! Mi sono diretta verso il bagno mentre sentivo, come nel replay di un film a rallentatore il mio battito: TUM................................................TUM..................................................TUM.......e il mio corpo ha iniziato a precipitare nel vuoto. Sono riuscita a chiamare mio marito, a chiedergli aiuto e a dirgli soltanto: «Sto male.....il cuore...». STOP!
Inspiegabilmente seduta sul water sento Samuele chiamarmi come se da lontano cercasse di farmi riemergere da un sonno molto profondo .... mi gira la testa e mi fanno male le labbra. Samuele mi dice di stare lì, di non muovermi e soprattutto di stare sveglia ... io chiedo spiegazioni ma lui ha fretta di telefonare, deve portarmi al pronto-soccorso, ma qualcuno deve venire per stare con i bambini. Io ho nausea e mi gira la testa e continuo a non capire cosa sia successo e soprattutto perchè mi fanno male le labbra.
Mentre aspettiamo mia cognata, Samuele mi aiuta a vestirmi e a monosillabi, cercando di nascondere la paura e l'agitazione, mi racconta: sono svenuta e ho perso conoscenza, occhi aperti e corpo rigido e freddo .... due minuti in cui, mi ha confessato dopo, ha pensato di essere rimasto solo. Il dolore alle labbra lo aveva provocato lui stesso (e ha pure il coraggio di chiedermi scusa!) cercando disperatamente di aprirmi la bocca per evitare che soffocassi.
Mosso credo dalla splendida capacità di un padre di proteggere i propri figli, è anche riuscito a tranquillizzare Luca convincendolo che si trattava di un gioco, un po' bizzarro forse, ma solo un gioco.
E forse un gioco sarà sembrato anche al personale medico di turno al pronto-soccorso, dato che non hanno ritenuto necessario ricoverarmi per quella che hanno definito una crisi sincopale. Dopo un elettrocardiogramma e una breve visita neurologica hanno pensato di congedarmi e mandarmi a casa senza una risposta ma con mille domande e mille possibili strade da percorrere.
Adesso sono passate due settimane, intense e faticose per le visite mediche, i prelievi, gli esami, faticosi e demoralizzanti perchè nessuno di questi ci ha dato una risposta: tutto sembra nella norma, non si trova traccia di quello che è successo, come se si fosse trattato di un brutto sogno...
Ma un sogno non è stato e io non posso fare altro che chiedermi perchè....




Commenti

  1. Eih ciao Elisa...mi dispiace tantissimoo per ciò che è successo!!Spero tu possa star meglio fisicamente ma soprattutto moralmente! Non è che per caso la nostra cara mamma Elisa è un po' stanca,stressata? è vero è una parola che si usa spesso, STRESS,STRESS...BLA BLA...! ma accumolo di tensione,ansia, cambiamenti improvvisi possono davvero sconvolgere il nostro corpo..."Mens sana in corpore sano"(e vicevrsa)...Forse hai bisogno di "respirare" un po'...di dedicarti quei sorrisi e quella grinta che dai agli altri!Non arrovellarti la mente con tanti perchè!ti voglio tanto bene!!!!ilenia css

    RispondiElimina
  2. Oi eli rileggendo quello che già sapevo, mi ha messo un'ansia da paura.
    Immagino la scena, immagino te, e samuele molto molto confuso, e chissà cosa avrà pensato in quei secondi di paura,ed immagino luca (che probabilmente avrà intuito che gioco non era).
    Mamma mia che paura ci hai fatto prendere, stai tranquilla è solo tanto tanto tanto ma tanto stresssss...
    E' superfluo ed ovvio (perchè tu già lo sai), dirti che per qualsiasi cosa noi ci siamo sempre e sempre ci saremo.
    Dai... superete anche quest'altra brutta pagina.
    tvb fabio a.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ..Posso esattamente immaginare la paura, l'ansia e l'autocontrollo (in qste situazioni assolutamente fondamentale per chi deve soccorrere!!!)di Samuele o i tuoi dubbi cara mamma Elisa: identici a quelli provati in alcuni momenti dovendo soccorrere la mia mamma!! Rileggendo, sembra la scena di un incubo e mi è venuto di nuovo un tuffo al cuore come qndo me lo hai raccontato per tel la sera stessa...sai cosa penso? Che devi stare bene assolutamente, perchè troppi di Noi resterebbero soli, quindi: riposo, cure di bellezza, coccole e tanto affetto da chi (come me..)TI ADORA alla follia!
      Un bacio bacionissimooooo... Fé^_^

      Elimina

Posta un commento

Post più popolari