Il contagio delle idee


«Le idee possono essere trasmesse e, nella trasmissione da una persona all'altra si possono anche diffondere. Alcune [...] si propagano così efficacemente che, in versioni differenti, possono finire per invadere stabilmente intere popolazioni».
Così, Dan Sperber (Il contagio delle idee. Teoria naturalistica della cultura, edizioni Feltrinelli), antropologo, introduce la sua teoria secondo la quale la cultura e le idee possono essere analizzate e studiate seguendo le leggi della natura e i meccanismi di nascita, crescita, riproduzione e propagazione degli organismi viventi. Analizzando la cultura e le sue idee con gli stessi strumenti utilizzati dagli epidemiologi, Sperber cerca di dimostrare come e perché alcune idee diventino virali e quali possano essere i fattori che facilitano o, viceversa, ostacolano, la diffusione di tale  contagio.
A mio parere i fattori che possono facilitare la diffusione delle idee sono parecchi, primo fra tutti la forza dell'idea espressa, ma anche il valore riconosciuto a colui o colei che se ne sia fatto per primo portavoce.
Questa teoria può ovviamente essere estesa a ogni contesto sociale, senza restrizioni spaziali o temporali.
In questi giorni io e la mia collega abbiamo personalmente testato il  valore scientifico di questa teoria, osservando sul campo quanto un'idea possa diramarsi in tempi brevi sviluppandosi in varianti soggettive e creative che arricchiscono il pensiero elaborato in partenza rendendolo più completo e ricco di spunti per nuove, incredibili varianti.
Provo a fare un esempio concreto.
Popolazione considerata: sezione di nido.
Età anagrafica del campione: da 12 a 36 mesi circa.
Numero di componenti del campione considerato: circa 11 unità.
Idea: togliersi le scarpe.
Tempo di incubazione del contagio: 35 secondi.
Tempo di manifestazione dei sintomi del contagio: da uno a cinque minuti.
Soggetti coinvolti nel contagio: da sette a nove (ovvero più o meno il 70% della popolazione considerata)
Possibili sintomi aggiuntivi che, non si sa come, contagiano in maniera retroattiva e inspiegabile il primo portatore dell'insano gesto: togliersi anche le calze e/o lanciare il tutto sopra l'armadietto.
Recidive: da due a dieci.
Esito finale del contagio: epidemia della sindrome dei piedini scalzi.
Tentativi di arginare la diffusione del contagio: infiniti e fallimentari.
Abbiamo quindi verificato il potere virale dell'idea, motivo per cui il nostro prossimo obiettivo scientifico sarà quello di testare la capacità dell'idea stessa di contagiare membri di altre popolazioni limitrofe, poiché pare che il germe si stia diffondendo anche nelle altre sezioni confinanti con la nostra.
Nel frattempo continuiamo a mettere calzini, rimettere e allacciare scarpe, mettere calzini, rimettere e allacciare scarpe, mettere calzini, rimettere e allacciare scarpe ...  ... ...

Commenti

Post più popolari