Una domenica ricca di sorprese!
Buon pomeriggio! Dopo avervi raccontato su mammenellarete.it del mio "rapporto complicato" con il mese di Maggio, devo assolutamente inaugurare la settimana di Diari Motherni parlandovi della nostra domenica speciale (cosa veramente rara e preziosa di questi tempi!).
Accogliendo l'invito della Pastorale Giovanile, abbiamo partecipato al Rainbow day, evento organizzato per regalare una giornata piena di colori ai giovani dai 18 a i 35 anni di Vittoria e dintorni.
Il tema della giornata, "L'essere liberi nelle proprie scelte" è stato presentato dallo psico-pedagogista Carmelo Impera e dal sacerdote Don Peppino Antoci, i quali hanno offerto degli interessantissimi spunti di riflessione sulla scelta nei vari ambiti (personale, sociale, religioso) e su cosa voglia dire libertà all'interno di un percorso di vita, sia esso sociologico o religioso.
Io e mio marito siamo stati chiamati ad essere testimoni della scelta di consacrare la nostra unione e il nostro amore (o desiderio come preferisce chiamarlo Carmelo Impera) nel matrimonio religioso, e di cosa significhi per noi "sentirsi liberi" all'interno di questa scelta.
Il primo a parlare è stato Samuele che ha centrato il suo intervento proprio sull'amore come motore e supporto di ogni scelta che è libera se vissuta nel rispetto dell'altro e nella consapevolezza che la persona che ti sta accanto è un dono.
Dopo di lui avrebbero voluto testimoniare anche i bambini, ai quali non sarebbe dispiaciuto affatto prendere in mano il microfono e fare sentire la propria voce.
Sebbene non sia stato semplice convincere Luca e Sara a passarmi il microfono, sono tuttavia riuscita a conquistarlo per potere dare la mia personale testimonianza: ogni scelta, per essere libera, deve essere consapevole. Conoscere cosa sia la vita matrimoniale in tutte le sue sfumature di colore (comprese quelle scure, buie e difficili da accettare) è l'unico modo per vivere pienamente e liberamente la quotidianità di coppia ma anche di genitori. Essere preparati alle meraviglie ma anche alle difficoltà permette di goderne e di affrontarle. Per quanto possa sembrare contraddittorio, il matrimonio rende liberi proprio perchè è un contratto, stipulato e comunemente accettato da entrambi che, impegnandosi a rispettarne ogni regola e ogni promessa, si offrono reciproca libertà.
Non è forse vero che anche nel lavoro un contratto ben stipulato e soprattutto rispettato rende le parti (datore di lavoro e dipendente) maggiormente libere di vivere e svolgere serenamente il proprio ruolo?
Naturalmente non ho potuto fare a meno di parlare anche di maternità, scelta irreversibile in cui si alternano splendore e sacrificio, che possono essere vissuti e supportati solo se conosciuti e riconosciuti.
Dopo di me ha offerto la sua testimonianza un seminarista che ha affrontato l'argomento dal punto di vista della vocazione religiosa, di quel richiamo incessante, non sempre accolto subito, a consacrare la propria vita offrendola al mondo.
L'incontro, intenso e rigenerante, si è concluso con la S. Messa, presieduta dal vescovo Mons. Paolo Urso, durante la quale Sara ha ben pensato di cedere al sonno tra le braccia del suo papà e Luca, coraggioso e intenzionato a resistere fino alla fine, continuava a chiedermi come mai nessuno parlasse, a parte il vescovo!
Inutile dire che l'energia e la positività della giornata sono state ulteriormente alimentate da un evento memorabile che Samuele, da vero profeta, aveva preannunciato la mattina: la Juve, passione e seconda fede di mio marito, ha vinto lo scudetto! Vi lascio immaginare il nostro giro euforico in macchina, con sciarpe e bandiere sventolate dal finestrino, in mezzo alla folla delirante con i bambini (Sara, Luca e Simone) che non sapevano se gioire o temere per l'euforia e l'entusiasmo da stadio dei due papà, tornati per un po' bambini, il cui cuore è sempre a strisce bianche e nere!!
Relazioni solide vanno costruite sul reciproco rispetto e sull’amore gratuito. Bisogna amare il proprio compagno della vita senza pretendere che si adegui a noi, alle nostre idee e al nostro modo di vedere le cose. Se l'amiamo veramente l'accetteremo per quello che è, anzi, è proprio per il suo modo di essere che l'amiamo.
RispondiEliminaIl rispetto nella coppia emerge dalla nostra costante ricerca di scoprire chi sta diventando l’altro, consapevoli che giorno dopo giorno cambiamo, cresciamo, diventiamo sempre più complessi e differenti.
Nessuna coppia più resistere nel tempo anche senza la voglia, cioè di scoprirsi ogni giorno, di accettarsi e sostenersi nella crescita personale che ci porta a divenire persone sempre differenti ed uniche. Non credo che ci sia rispetto maggiore dell’accettare l’altro nella sua unicità. Grazia.