Papà Samuele: Vi racconto la nascita di Luca
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Foto di Stefania Di Raimondo |
Siamo quasi arrivati al traguardo, i nove mesi si stanno completando, ormai
manca poco alla nascita di Luca.
Si aspetta la fatidica 40esima settimana, tutto è pronto, anche il borsoncino con tutto
l’occorrente che ti porti dietro non si sa più da quanto tempo. Si effettuano le
ultime visite dal ginecologo, che
detteranno i giusti modi e tempi del parto.
La pancia di mia moglie è, come dire, piuttosto
“evidente”.
Come sarà capitato alla maggior parte dei futuri papà, all’inizio della gravidanza la
cara moglie sembra perdere del tutto
quella voglia di vedersi e di sentirsi dire che è magra e in forma; poi, improvvisamente, desidera che il suo ventre piatto si trasformi in quello che io chiamo meraviglioso pancione.
Così i primi mesi passano col sentirsi dire: «Amore
si vede già il pancino?». Tu la guardi e vorresti dire di no, ma devi stare
attento: 1) se dici di no lei è subito pronta a dire che forse non ci vedi bene
e a quel punto, se sei bravo e vuoi salvarti in calcio d’angolo, puoi
rispondere che l’ami alla follia e che per te è, e sarà sempre, bellissima; 2)
se dici di si, e quindi ammetti che si nota già qualcosa, la indisponi e lei ti
risponderà : «Si vede già? Ma allora chissà alla fine quanto diventerò
grossa!». Avrete dunque capito che qualunque cosa diciate verrà usata contro di
voi, giovani mariti e futuri padri.
Comunque… dicevamo… è l'8 aprile, mancano ormai quasi tre
settimane ma, inaspettatamente, iniziano le contrazioni e il conseguente via vai casa-ospedale. La
mattina del 13 aprile si iniziano ad intravedere i segnali che si sta avvicinando
il momento del parto, mia moglie avverte contrazioni
più consistenti e ravvicinate; così la sera dello stesso
giorno ci rechiamo nuovamente in ospedale, dove viene finalmente predisposto il
ricovero. Conseguenza: moglie in ospedale e io, povero marito, smetto di essere considerato perchè tutte le attenzioni dei medici e dei familiari sono rivolte a mia moglie
partoriente. Io, inoltre, vengo rimandato a casa, perché lo stato delle cose fa
pensare comunque che la notte passerà senza grossi cambiamenti. Solo, mi perdo
nei miei pensieri, ricordo i commenti circa i cambiamenti radicali della
propria vita dopo la nascita di un figlio…
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Foto di Stefania Di Raimondo |
Dopo un po’, vedo mia moglie che mi passa davanti avvolta
in un bellissimo camice verde, gli do un bacio e gli prometto che tutto andrà
bene, ma lei capisce che ad avere bisogno di rassicurazioni in quel momento sono
io, pallido per l’emozione associata a tensione e a un po’ di paura.
Essendo un intervento, sono costretto a rimanere fuori,
dietro quella porta fredda che non mi dice nulla, e mi separa dalla sala
operatoria …. ad aspettare…
Intorno a me, amici, parenti, che condividono
l’attesa, mi danno pacche sulle spalle, abbracci, ma io sono in trance, non
capisco nulla, sorrido meccanicamente. Non sono lì con loro, ma altrove, in
quella sala operatoria dove c’è mia moglie che sta per dare alla luce mio figlio.
Dopo un paio d’ore, finalmente, la porta fredda e muta si apre e arriva l’idillio: le mie
insicurezze e paure svaniscono, strappo dalle braccia dell’infermiera quel
fagottino, lo prendo in braccio, lo guardo e mi sciolgo: benvenuto al mondo figlio mio!
volevo scrivere un commento ironico legato alla tua attuale paternità motherna (tipo la svogliatezza di accompagnare Luca in bagno durante una partita a Saltinmente o di cambiare il pannolino a Sara mentre tua moglie è impegnata al telefono con una cara -e bellissima- amica!) ma non ci sono riuscita... Non vorrei darti la soddisfazione, ma non posso non ammettere che con questo post mi hai fatto emozionare! Bravo papà Sammy (a volte!) ^_^
RispondiEliminaun bacino a tutti,
la vostra CartaEugenica (morbistenza sempre lì nel momento del bisogno!)
che bella descrizione! Non vedo l'ora di vedere la faccia del mio compagno quando avrà in braccio il nostro Andrea (che dovrebbe arrivare tra poco più di un mese). Complimenti!
RispondiEliminaUna descrizione veramente emozionante!!
RispondiEliminaRo'
Questo post mi ha commosso!
RispondiEliminaA volte penso a quanto debba essere meravigliosa la sensazione di avere un figlio, di avere qualcuno che è una parte di te e lo resterà per tutta la vita. Non oso neanche immaginare il mix di sentimenti e sensazioni che si possano provare in quell'istante, quando la donna della tua vita sta per concepire la tua stessa vita.
Quando, a volte, mi capita di vedere per strada una coppia padre-figlio, l'effetto che quella visione provoca in me è un incontrollabile desiderio di paternità...e non è normale, visto che ho solo 19 anni!
Complimenti Samuele, hai descritto quel magico momento al meglio!
Bel post, pieno di dolcezza e di paternità!
RispondiEliminaCerto, mentre partorivo mia figlia mio marito è stato l'ultimo dei miei pensieri...anzi, l'ho trattato pure male perché non era in grado di alleviare, a parole o a gesti, il dolore delle doglie, e non molto gentilmente l'ho cacciato via prima dalla stanza in cui ero ricoverata e poi dalla sala parto...Povero Cristo! Ora che invece, a mente lucida (son passati quindici mesi da quel giorno bellissimo), ripenso a quei momenti, mi dispiace del fatto di non essermi saputa controllare...in fondo la frugoletta che ora ci gira intorno è anche opera sua!
Luca (mio marito) è un padre speciale, un padre moderno e modello... W tutti i padri che amano i propri figli e le proprie mogli, anche quando vengono mandati a quel paese senza mezzi termini...
-Ari-