Libriamoci a scuola: tra passione per la lettura e semi di legalità

Fonte: Libriamoci ascuola
«Sono convinto, perchè l'ho visto migliaia di volte, che la buona letteratura, adeguatamente proposta ai ragazzi, crea sempre [...] un orizzonte di attesa, un'aspettativa di avventura. Un inizio di viaggio dentro di sé. È un grande spettacolo. Una delle cinque sei cose per cui vale la pena campare. E allora liberiamola». (Carlo Rondoni, Contro la letteratura. Poeti e scrittori, una strage quotidiana a scuola, Il Saggiatore, Milano, 2010, p. 20).
Liberare la letteratura dagli schemi convenzionali, trasformare gli studenti di letteratura in appassionati lettori è, a mio parere,  una delle sfide più grandi a cui la scuola non dovrebbe mai rinunciare.
Libriamoci a scuola offre molte opportunità in questa direzione, poichè, come si autodefinisce, è «un blog con l’aspetto di un portale, dedicato a insegnanti, associazioni, bibliotecari, librai, editori, educatori, operatori culturali che siano interessati alla promozione della lettura nei confronti di un pubblico più ampio possibile, con un’attenzione particolare verso bambini e bambine, ragazzi e ragazze».
Tra le tante iniziative, vi segnalo quella a cui, per caso, o forse per fortuna, sono stata direttamente coinvolta. Si tratta di una serie di giornate dedicate alla lettura ad alta voce nelle scuole di ogni ordine e grado (iniziativa promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) attraverso la Direzione Generale per lo Studente e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), con il Centro per il libro e la lettura).
Come suggerito da un'amica, mi sono candidata nel ruolo di lettrice volontaria direttamente sul portale di Libriamoci, attendendo che dalla segreteria mi assegnassero una scuola del mio territorio che avesse fatto espressamente richiesta di un lettore.
Mi sono state quindi assegnate due scuole, una delle quali (l'Istituto Comprensivo Filippo Traina) è riuscita a coinvolgere nel progetto tutte le classi quinte della scuola primaria, e tutte le classi seconde della secondaria di primo grado, grazie alla tenacia e alla passione della coordinatrice che ha creduto fino in fondo nel progetto (al punto da accettare di posticipare la settimana della lettura da ottobre a gennaio!). 
La tematica scelta da entrambe le scuole è stata quella della legalità, motivo per cui la semplice lettura di un testo si è trasformata in occasione di confronto e di conoscenza nell'ottica di quell' opera di prevenzione culturale  contro la criminalità e le mafie che deve partire, senza dubbio, dalle scuole.
Questi i testi scelti, da proporre assolutamente a bambini e adulti:
-Luigi Garlando, Per questo mi chiamo Giovanni, Fabbri, 2004), storia di un genitore che racconta e spiega la mafia al proprio figlio di dieci anni;
-Andrea Gentile, Volevo nascere vento. Storia di Rita che sfidò la mafia con Paolo Borsellino, Mondadori, 2012, romanzo incentrato sulla vicenda di Rita Atria, una ragazzina che, sfidando la propria stessa famiglia, decise di diventare testimone di giustizia, collaborando con il magistrato Paolo Borsellino, la cui morte, però, la scoraggiò al punto da spingerla a compiere un gesto estremo, a una sola settimana di distanza dal 19 luglio 1992 (giorno della strage di via D'Amelio); 
-Margherita Asta-Michela Gargiulo, Sola con te in un futuro Aprile, Fandango, 2015, testo di cui non voglio anticipare nulla poichè  merita una riflessione a parte che, prometto solennemente, non arriverà fra sei mesi!
Nel frattempo, vi lascio con un pensiero che i ragazzi del Filippo Traina mi hanno rivolto, dimostrazione del fatto che, come dice Rondoni, la buona letturatura rappresenta per tutti  un inizio di viaggio dentro di sè

«I libri rendono migliore il cammino della vita. Grazie per aver migliorato il nostro cammino».
Il mio, di certo, ne ha giovato parecchio!



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