La puntura, no no no!!!!
Ma il culetto è mio
è mio e perciò
no, no, no, non ci stò,
ma il culetto è mio
è mio e perciò
la puntura no, no, no.
è mio e perciò
no, no, no, non ci stò,
ma il culetto è mio
è mio e perciò
la puntura no, no, no.
Ricordate questa canzone? I miei coetanei, senza dubbio la ricorderanno: è una vecchia canzone del 1980, l'autore è Pippo Franco e il titolo La puntura. Mi è venuta in mente in questi giorni, dato che la mia piccola Sara da Lunedi ha ricominciato a subire iniezioni di antibiotico per la seconda volta in questa stagione. La causa è una brutta bronchite che non le ha permesso di riposare per quattro notti di fila a causa della tosse e della difficoltà a respirare che spesso la costringevano a vomitare. Per evitare ulteriori complicazioni, dunque, la pediatra ha prescritto un altro ciclo di punture per il suo bel culetto.
Quando l'infermiere è entrato dalla porta, nonostante fossero passati quattro mesi dall'ultima volta che l'aveva visto, Sara ha subito cambiato l'espressione del viso e ha iniziato a fulminarlo con lo sguardo. Quando ha realizzato che la sua presenza nella nostra casa non era casuale ma legata nuovamente a trattamenti poco piacevoli destinati alle sue chiappette d'oro, ha iniziato a protestare dicendo frasi del tipo: «Io non voglio "quellino"» come se il diminutivo alleggerisse il peso della faccenda o sentenziando con decisione: «Non si fanno quette cose!».
Nonostante questo, però, grazie anche alla professionalità dell'infermiere, siamo riusciti a cavarcela con qualche pianto e qualche piccola protesta.
Il trauma, però, deve essere stato comunque notevole, se pensate che ieri pomeriggio, vedendo mia madre pronta a fare una puntura a me (eh sì, bel periodo davvero!) le ha intimato di lasciarmi stare con tono minaccioso (amore di mamma!!!).
Altro elemento che mi fa pensare ad uno scarso gradimento della puntura è stato quello che mi ha detto il secondo giorno, in lacrime ma sempre col suo tono deciso da lady di ferro. Tra i singhiozzi e con lo sguardo rivolto verso l'infermiere ha gridato: «Mamma!!! Buttalo fuori!!!».
Che dirvi? Viva mia figlia e la sua forza di carattere!
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