Il festival secondo le #mammeasanremo

Care mamme, credo che ormai vi siate rassegnate a leggere i miei post una volta ogni morte di papa (si può ancora usare quest'espressione?) ma al momento, come si direbbe da noi, "chista è a zita" (ndr. "questa è la fidanzata"), nel senso che più di così non posso fare, le mie giornate sono strapiene, disordinate, sfollate e soprattutto in perenne cambiamento. Non riesco più a fare programmi, a organizzare momenti, a prevedere cambiamenti e spostamenti. Una vita movimentata, a tratti spericolata, con punte di stress riconducibili a scosse di terremoto di elevatissimo grado. Ma nonostante tutto sopravviviamo, evitiamo di annoiarci e passiamo dall'aereosol all'antistaminico con incursioni di antibiotico, giusto per non perderci l'abitudine e ricordarci, sempre, che "infanzia" e "inverno" non sono concetti compatibili, motivo per cui proporrei, se siete d'accordo, di fare un'appello al prossimo governo: "Non toglieteci l'IMU, eliminate l'INVERNO dal calendario!".

Ad ogni modo (come diceva sempre mia nonna) tra uno spostamento e l'altro, sono riuscita in qualche modo a seguire il Festival di Sanremo  e soprattutto di farlo, virtualmente ma con la concretezza della più intima vicinanza fisica, con un numero infinito di mamme, blogger e non solo, che hanno seguito, riso e commentato insieme la rassegna canora su Twitter, garantendo alle  #mammeasanremo l'entrata nei toptrend del giorno. Passando da apprezzamenti o, viceversa, distruzioni senza pietà del gusto estetico degli artisti in scena, le #mammeasanremo hanno apprezzato soprattutto la grandezza infinita di  Luciana Littizzetto, per la quale io stessa ringrazio la Rai per aver scelto finalmente, come rappresentante del genere femminile,  un essere umano pensante, di rara intelligenza, capace di una comicità senza uguali e soprattutto in grado di dimostrare che la sostanza, quella vera, può essere messa in risalto anche senza trasparenze e con il supporto di collant ottanta denari!

Inutile sottolineare che concentrarsi sulle canzoni, come sui monologhi, è stato semplice come scalare l'Everest tenendo in braccio un ippopotamo di un quintale: Sara che mi saltava sulla pancia mentre cercavo di ascoltare e scrivere commenti su Twitter era supportata egregiamente da Luca che protestava per il fatto che gli adulti avessero osato scegliere la trasmissione televisiva da guardare.

Il passare delle ore rendeva i Tweet delle #mammeasanremo sempre più scottanti, difficili da riproporre alla luce del sole, e relativi a certi desideri esprimibili solo dopo aver verificato con cura l'allontanamento dei mariti. Dopo aver accolto con una grande ola virtuale il successo meritatissimo degli "Elii" (meglio conosciuti come Elio e le storie tese), le #mammeasanremo avrebbero volentieri eliminato dal pubblico votante le adolescenti (anagrafiche e non) che hanno concesso la salita al podio dei Modà, mentre hanno accettato, più o meno volentieri, la vincita di Marco Mengoni. 

La proclamazione del vincitore  è stata accompagnata, come prevedibile, da un anticipato senso di sconforto e abbandono di tutte le mamme che, per quattro sere, hanno immaginato di guardare la più famosa rassegna canora italiana riunite in una stessa stanza, chiacchierando nel frattempo, con la stessa leggerezza, di bambini che russando impedivano l'ascolto efficace delle canzoni, come di donne il cui charme da modella sfigurava di fronte all'enorme presenza della Littizzetto insieme alla quale, lo confessino pure, hanno urlato di gioia per un certo inciampo della presunta bellezza italiana.

Prevedendo il vuoto che il festival avrebbe lasciato dietro di sè, più di una ha proposto di seguire insieme altri eventi mediatici, accontentandosi di creare altri hashtag di tendenza pur di ristabilire un contatto con altre mamme.

Pronte ad accogliere proposte di ogni tipo, ci godiamo il ricordo di un'esperienza divertente e a tratti surreale aspettando il prossimo festival, nella speranza che riproponga il gusto, l'eleganza e la semplicità di questa edizione.